Se il destino esteriore ha sorvolato me, come tutti, ineluttabile e velato dagli Dei, la mia sorte interiore è stata tutta opera mia, la sua dolcezza o amarezza è dovuta a me e penso di doverne a me solo la responsabilità.
Hermann Hesse
Donato Scapati - Carmen I. 1995
E quante volte il poeta divino cessava il suo canto,
tante tergeva le lagrime, il manto scostava dal viso,
e, tolto in mano il nappo capace, libava ai Celesti:
Donato Scapati - Domenica F.
Per prima cosa il mio nome vo’dirvi, che voi lo sappiate,
ed io possa cosi, sfuggito il mio giorno fatale,
ospite vostro restare, sebbene lontano è il mio tetto.
Donato Scapati - Rosaria S. - Paesaggio 1995
Due rupi indi ci sono, che il cielo infinito una attinge
col vertice aspro, e tutta la cinge una nuvola azzurra,
che non si dissipa mai; né mai su quel culmine eccelso,
sia pure estate, autunno pur sia, fulge I aria serena.
Donato Scapati - Carolina F.
Essa un mantello poi v’aggiunse e una tunica bella,
e, a lui parlando, il volo rivolse di queste parole:
«Presto, il coperchio guarda tu stesso, ed intrecciavi un nodo,
ché depredarti alcuno non debba in viaggio, se ancora
ti colga il dolce sonno, varcando sul negro naviglio».